Nell’ambito del progetto “Attice” per il restauro del Lupanare, curato dai Proff. Arch. Rosario Paone e Ruggero Morichi, sono stato chiamato per occuparmi della parte illuminotecnica ed impiantistica dell’intervento di restauro. Il concetto che ha guidato le prove effettuate, invece, si basa essenzialmente sull’idea di installare una illuminazione di accento per la valorizzazione degli affreschi, avendo così anche un minimo di luce diffusa nel disimpegno, ed una illuminazione diffusa e poco forte negli ambienti interni.
Per quanto riguarda quest’ultima problematica, la scelta è ricaduta su lampade per esterni allo xenon, che offrono una resa cromatica molto buona unita ad una ottima robustezza garantita da un grado di protezione IP65 e da una classe di isolamento Classe II (conforme alle norme EN605981 e particolari). L’effetto è stato quello voluto e la posizione scelta per il corpo illuminante è tale che dall’esterno di ogni ambiente si percepisce esclusivamente una illuminazione diffusa e discreta. La scelta della soluzione più adatta per l’illuminazione degli affreschi, è stata più laboriosa, per il numero delle prove effettuate con i diversi diffusori messi a disposizione dai tecnici della ditta incaricata. La soluzione più consona al problema è sembrato l’utilizzo di un binario elettrificato in lega di alluminio (con una sezione minima di 32 x 32 mm per ridurre l’impatto visivo) con il posizionamento su di esso di un proiettore per ogni affresco. In questo modo il trasformatore di ogni faretto è completamente incassato nel binario, e quest’ultimo, essendo elettrificato, ha bisogno esclusivamente dell’alimentazione in una delle due testate. Sono state provate una serie di lampade con ottiche diverse, fino a che la scelta è ricaduta sulle alogene dicroiche da 50W con ottiche da 38°, 24° e 10° a seconda dell’affresco da illuminare e della sua distanza; l’utilizzo poi di un diffusore ellittico, ha consentito l’eliminazione di quel fastidioso ‘alone’ che a volte si presenta con l’utilizzo di una lampada a spot.